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Il Tredicesimo guerriero (Mangiatori di Morte)

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Il Giglio






Il tredicesimo guerriero

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Il tredicesimo guerrieroTitolo originaleLingua originalePaeseAnnoDurataColoreAudioGenereRegiaSoggettoSceneggiaturaProduttoreProduttore esecutivoFotografiaMontaggioMusicheScenografiaInterpreti e personaggiDoppiatori italiani
Il Tredicesimo guerriero  (Mangiatori di Morte) 300px-13mogue
Il protagonista del film
The 13th Warrior
Inglese
Stati Uniti
1999
102 min
colore
sonoro
avventura
John McTiernan
dal romanzo Mangiatori di morte diMichael Crichton
William Wisher Jr. Warren Lewis
Michael Crichton
Casey Grant
Peter Menzies Jr.
John Wright
Jerry Goldsmith
Wolf Kroeger


  • Antonio Banderas: Ahmed Ibn Fadlan Ibn Alabas Ibn Rashid Ibn Amad
  • Vladimir Kulich: Buliwyf
  • Dennis Storhøi: Herger
  • Daniel Southern: Edgtho
  • Tony Curran: Wheath
  • Clive Russell: Helfdane
  • Mischa Hausermann: Rethel
  • Richard Bremmer: Skeld
  • Albie Woodington: Hyglak
  • Svenn Wollter: Hrothgar
  • Diane Venora: Weilew
  • Anders T. Andersen: Wigliff
  • Marie Bonnevie: Olga


  • Luca Ward: Ahmed Ibn Fadlan Ibn Alabas Ibn Rashid Ibn Amad
  • Roberto Draghetti: Buliwyf
  • Pino Insegno: Herger
  • Christian Iansante: Wheath
  • Stefano Mondini: Helfdane
  • Massimo Corvo: Rethel
  • Luciano Roffi: Skeld
  • Ennio Coltorti: Hyglak
  • Gianni Musy: Hrothgar
  • Roberta Greganti: Weilew
  • Roberto Certomà: Wigliff
  • Barbara De Bortoli: Olga
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film
« Ecco là io vedo mio padre, ecco là io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere per sempre. »
(Preghiera dei vichinghi, prima della battaglia finale)

Il tredicesimo guerriero (The 13th Warrior) è un film del 1999 diretto da John McTiernan, tratto dal romanzo Mangiatori di mortedi Michael Crichton, a sua volta ispirato al poema epico Beowulf.

Il protagonista, interpretato da Antonio Banderas, è Ahmad ibn Fadlan, ispirato a un personaggio realmente esistito, un cronista arabo che viaggiò sul Volga, venne a contatto con i Vichinghi e, nonostante li considerasse un popolo rozzo e primitivo, ne documentò molte usanze quali i funerali con le sepolture navali, il modo di lavarsi tutti con la stessa acqua, il loro modo di pregare, ecc.

Inizialmente la colonna sonora era stata composta da Graeme Revell e Lisa Gerrard, poi sostituiti da Jerry Goldsmith in fase di produzione[senza fonte].
[modifica]Trama



Anno 910: Ahmed Ibn Fadlan è un cortigiano di Bagdad, uno dei più importanti centri culturali del Medio Oriente di allora. Scoperta una sua relazione con la moglie di un potente nobile, quest'ultimo convince il califfo a nominarlo ambasciatore (ma in pratica viene esiliato) nelle Terre del Nord. Lo accompagna Melchisidek (Omar Sharif), vecchio amico di suo padre.

Mentre è in viaggio, però, la carovana si imbatte in un gruppo di Normanni. Ahmed non parla la loro lingua, la imparerà in seguito; la lingua usata dagli attori che interpretano i vichinghi in queste scene è lo svedese moderno. Melchisidek riesce a comunicare con essi in latino e, nonostante le persuasioni di quest'ultimo, Ahmed resta convinto che si tratta di un popolo rozzo e primitivo e vorrebbe riprendere la strada. Ma secondo il responso di un'indovina, l'arabo è l'uomo che i vichinghi cercano: il loro villaggio, minacciato da un popolo di misteriose creature, i Wendol, potrà essere salvato solo con l'intervento di una compagnia di tredici guerrieri, di cui uno straniero. Ahmed, ribattezzato Eban, si reca allora nel villaggio normanno, dove risiede il vecchio re Hrotgar. Il sovrano spiega loro il pericolo che li minaccia, citando anche il risveglio di un enorme drago di fuoco.

Dapprima i guerrieri non credono al racconto del re, anche perché i Wendol sono scomparsi da generazioni, ma l'incontro con un fanciullo coperto di sangue farà loro cambiare idea. Giunti nella capanna del bambino, scoprono con orrore che i corpi dei familiari sono stati mutilati e mangiati. I guerrieri dunque sono pronti a combattere i Wendol che, come è loro consuetudine, attaccheranno il villaggio nella notte, approfittando della nebbia.

Durante il sanguinoso agguato, Ahmed viene ferito in viso e due dei dodici guerrieri vichinghi perdono la vita. Terminato lo scontro, non si riesce a trovare i corpi dei Wendol uccisi e si pensa quindi che siano demoni invincibili.

Convinti che presto i Wendol torneranno, e più numerosi, i guerrieri si prestano a costruire alcune rozze difese attorno al villaggio. Il momento è giunto e un suono di corno annuncia ora il risveglio del drago di fuoco. Durante il salvataggio di una fanciulla rimasta fuori dalle mura, Ahmed scopre che il drago in realtà sono gli stessi Wendol in fila e illuminati da fiaccole. L'attacco in massa finirà con l'inaspettato ritiro dei Wendol e con la perdita di altri vichinghi. Durante la lotta, tuttavia, Ahmed farà un'altra scoperta: i Wendol sono in realtà semplici uomini travestiti e non creature demoniache.

La moglie del re decide di portare i guerrieri da una vecchia indovina, mettendo in guardia il capo, Buliwyf, che per distruggere i Wendol dovrà uccidere la loro madre e il loro capo. Finisce col dire che dovrà cercarli nella terra.

Ahmed, avendo notato che i Wendol usano pelli di orso e vari ornamenti che rappresentano questo animale, intuisce che il loro covo si trova dentro delle caverne. I guerrieri individuano la loro sede e penetrano in segreto sino alla caverna della "madre dei Wendol", una strega che Buliwyf si incarica di uccidere, prima di essere decapitata, la strega colpisce il capo con un artiglio avvelenato. La compagnia riesce a fuggire seguendo un corso d'acqua sotterraneo che li porterà sino al mare.

Come prevedibile, i Wendol non tardano ad attaccare. Partecipa anche Buliwyf, nonostante sia allo stremo per gli effetti letali del veleno. L'esito della battaglia è favorevole ai vichinghi che trionfano quando Buliwyf riesce ad uccidere il capo. Il vichingo raccoglie le sue ultime forze per sedersi su un trono e morire da re.

Il film si chiude con Ahmed, che, tornato nella sua terra natia, scrive un documento che narra la vicenda e le gesta di quei normanni.
[modifica]Differenze tra romanzo e film



All'interno del romanzo, Ahmed Ibn Fadlan non impara la lingua normanna, ma comunica con loro attraverso Herger, l'unico che conosca il latino. Il personaggio interpretato da Omar Sharif è assente nel romanzo. Nel romanzo è assente anche l'interesse amoroso di Ahmed, egli infatti ha solamente rapporti sessuali con varie schiave. All'interno del romanzo sono presenti due episodi importanti: il primo è un avvistamento di alcune balene durante un viaggio in barca, il secondo invece è la visita alla città natale di Buliwyf, distrutta dai Wendol. Ancora, nel romanzo i Wendol vengono chiaramente descritti come uomini di Neanderthalsuperstiti, mentre nel film essi appaiono come uomini normali. Un'ultima sostanziale differenza: nel libro Buliwyf e i suoi uomini chiedono consiglio ad alcuni nani, mentre nel film essi si rivolgono ad una vecchia indovina.
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